giovedì 14 agosto 2008

98 miliardi.... non sono bruscolini!


Con questi 98 miliardi potrebbero davvero toglierci il bollo auto!

Qui di seguito ho voluto pubblicare la lettera che due giornalisti del secolo XIX, Marco Menduni e Ferruccio Sansa, hanno inviato al Direttore del Monopoli di Stato, Giorgio Tino. Non dobbiamo dimenticarli quei 98 miliardi di euro.... perchè sono probabilmente pari a tre finanziarie. Dobbiamo ricordarcene, perchè non si venga più a chiedere ulteriori sacrifici agli Italiani. Il recupero di questa montagna di soldi potrebbe sicuramente servire a tante cose ma sarebbe bello che per una volta ci fosse qualcosa di immediato (il bollo auto per esempio!) direttamente a favore dei cittadini che in questi anni..... tanto hanno già dato! Perchè non sollecitare in questo senso?


Marina Lussiana Presidente A.T.A.

Gentile dottor Giorgio Tino, ci piacerebbe porgerle queste domande a voce, ma parlarLe sembra essere impossibile. Da mesi La cerchiamo inutilmente, cominciamo quasi a dubitare che Lei esista davvero. E dire che Lei avrebbe interesse a rispondere (oltre che il dovere). Secondo il rapporto di una commissione di inchiesta parlamentare e secondo gli uomini della Guardia di Finanza infatti, tra imposte non pagate e multe non riscosse le società concessionarie delle slot machine devono allo Stato 98 miliardi di euro (sì, proprio miliardi, quelli con nove zero, per capirci). Sarebbe una delle più grandi evasioni della storia d’Italia. Secondo la commissione e gli investigatori, questo tesoro – che equivale a tre manovre finanziarie costate lacrime e sangue ai contribuenti – sarebbe stato in sostanza regalato alle società che gestiscono il gioco d’azzardo legalizzato. Di più: nei consigli di amministrazione di alcune di queste società siedono uomini appartenenti a famiglie legate alla Mafia. Insomma, lo Stato italiano invece di combattere Cosa Nostra le avrebbe regalato decine di miliardi di euro. Con quel denaro si potrebbero costruire metropolitane in tutte le principali città d’Italia. Si potrebbero comprare 1.000 Canadair per spegnere gli incendi. Potremmo ammodernare cinquecento ospedali oppure organizzare quattro olimpiadi. Si potrebbero realizzare impianti fotovoltaici capaci di fornire energia elettrica a milioni di persone oppure si potrebbe costruire la migliore rete di ferroviaria del mondo. Da mesi noi abbiamo riportato sul nostro giornale, Il Secolo XIX, i risultati dell’indagine. Decine di pagine di cronaca che non sono mai state smentite. Secondo la commissione d’inchiesta, i Monopoli di Stato hanno gravi responsabilità nella vicenda. Non solo: la Corte dei Conti ha chiesto alle società concessionarie di pagare decine di miliardi di euro per il risarcimento del danno ingiusto patito dallo Stato. E nei Suoi confronti, signor Tino, i magistrati hanno aperto un procedimento per chiedere il pagamento di 1,2 miliardi di euro di danni. Ma Lei che cosa fa? Tace e rimane al suo posto, come tutti i responsabili dei Monopoli, dalla dottoressa Barbarito alla dottoressa Alemanno (sorella dell’ex ministro di Alleanza Nazionale). E, cosa ancora più incredibile, tace il vice-ministro dell’Economia, Vincenzo Visco (che da mesi ha ricevuto il rapporto della commissione di inchiesta), da cui Lei dipende. Ma noi proviamo a porLe ancora una volta alcune domande: - Come mai nell’agosto scorso il Governo Prodi ha deciso di confermare la Sua nomina al vertice dei Monopoli di Stato nonostante che, appena un mese prima, Lei fosse stato indagato dai magistrati di Potenza nell’inchiesta sul gioco d’azzardo? - E’ vero, come risulterebbe dalle intercettazioni telefoniche, che alcuni membri della Sua famiglia avrebbero ricevuto viaggi in regalo da importanti compagnie produttrici di tabacco? - Perché, nonostante Lei fosse al vertice dei Monopoli di Stato, sedeva anche nel consiglio di amministrazione di una delle più importanti multinazionali di distribuzione dei tabacchi? - Ma soprattutto: può spiegarci per filo e per segno che fine hanno fatto quei 98 miliardi di euro che secondo la Finanza sono stati sottratti alle casse dello Stato? E può dirci perché i Monopoli, come sostengono gli investigatori, non hanno chiesto il pagamento di nemmeno un euro di multa? Finora Lei non ci ha mai voluto rispondere. Forse conta sul sostegno del mondo politico. Del resto la Sua poltrona è una delle più ambite d’Italia. Pochi lo sanno, ma i Monopoli gestiscono il commercio del tabacco e del gioco d’azzardo legalizzato. Insomma, un tesoro, su cui i partiti si sono lanciati da anni: An ha suoi rappresentanti proprio nei consigli di amministrazione delle società concessionarie delle slot machine, mentre le federazioni dei Ds sono proprietarie di molte sale Bingo. Così Lei può permettersi di tacere. Ma chissà che cosa farebbe se a ripeterLe queste domande fossero decine di migliaia di visitatori di questo blog (l’indirizzo dell’ufficio stampa è ufficiostampa@aams.it )?

Marco Menduni

Ferruccio Sansa

Giornalisti del Secolo XIX

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