domenica 31 agosto 2008

Politica piemontese…. se ci sei batti un colpo!


Sulle pagine de La Valsusa di giovedì 28 agosto è stata pubblicata la lettera inviata e che posto qui di seguito.... una lettera non solo al Direttore, ma anche, ai politici del territorio!

Politica piemontese…. se ci sei batti un colpo!

Signor Direttore,

forse l’imminenza delle vacanze al tempo della sua uscita (non siamo a conoscenza di eventuali repliche) ha sconsigliato a chi ne veniva chiamato in causa, in primis la classe politica locale ma anche i sempre prolifici “professionisti dell’ecologismo e della caccia”, di raccogliere i tanti spunti che la lettera di Angelo Bonnet, dava a larghe mani, nel numero 30 de “La Valsusa”, di giovedì 24 luglio. Stessa sorte (la disattenzione) da parte di noi dell’A.T.A. che non abbiamo risposto subito all’intervento del “sognatore montagnardo”, come egli stesso, in conclusione dell’intervento, si definisce. Noi forti della nostra esperienza di attenzione e lavoro concreto sulla montagna, con questi soli ma pesanti titoli, cerchiamo di dare forza e spazio al dibattito che un “pezzo” forte come quello di Bonnet merita.
E’ vero: i poteri centrali e centralismi (mica solo Roma, anche Torino) sono prigionieri di un facile manierismo ecologista, che porta a teorizzare molto ed operare ben poco. Una posizione drammaticamente insufficiente, che alla montagna fa male. Combatte, infatti, la presenza dell’uomo sulla montagna. E la montagna ha un senso ed un valore perché l’uomo ci lascia un segno ed è alquanto faticoso, tanto che forse chi stà mollemente affondato nei salotti con drink e chiacchiera facile, non può certo comprendere.
Nemici delle strade aperte in altura, questi presunti amici dell’ambiente non fanno altro che condannare le “terre alte” all’abbandono ed a divenire, di seguito a questo, un pericolo (si pensi al dissesto idrogeologico). Amici del lupo, si diventa nemico della pecora, della capra e della mucca che danno sostentamento all’uomo, allevatore o agricoltore, che vive e fa vivere la montagna.
L’agricoltura è sempre troppo dimenticata (se ne sminuisce il valore assoluto nell’economia nazionale non tutelandola e svendendola in nome di sedicenti europeismi) e le attività agro-silvo-pastorali in quota lo sono ancora di più. Sembra non comprendersi che l’uomo non è, “il cancro del pianeta”. L’uomo, l’agricoltore e l’allevatore, il pastore e l’imprenditore che rischia in montagna col suo duro lavoro, è il custode e l’artefice del paesaggio e della sua salvaguardia. Una magica “età della Natura” esiste solo nella testa di chi non la conosce, di chi non fa fatica per renderla abitabile e ne deve anche trarre di che vivere.
La montagna non è il parco gioco per cittadini annoiati è un ambito di vita e vitalità. Abbisogna di un protagonismo politico, in questo senso l’orizzonte dell’autonomia continua a dover essere esplorato.
Bisogna investire sulla comunità, evitando – in questo non concordiamo con la linea prospettata da Bonnet – di replicare Enti che castrano il diritto naturale che la proprietà privata è. La vicenda degli ungolati, i danni enormi che essi provocano sono sempre meno rimborsati (una pratica a volte, costa più di quanto fa ottenere), e ci viene spontaneo chiedere: da quando, per reclamare di essere risarciti di un danno subito, si deve delegare qualcun altro? E’ ora che proprietari e agricoltori, mandino loro, una lettera agli Enti che si affannano e affaccendano nella difesa dei selvatici, per quantificare e pretendere il rimborso dei danni subiti nei siti di loro proprietà o in affitto…. oppure quel vecchio detto “chi rompe paga e i cocci sono suoi” non vale per il settore pubblico? E’ sempre più lampante quanto la montagna sia rimossa dal potere, sempre più concentrato in poche mani e pochi luoghi (i soliti noti e le solite aree metropolitane).
E’ possibile, al di là della retorica, un protagonismo della montagna ma ci vuole più intervento e meno ideologia. Più rispetto ai proprietari, più potere ai territori e meno consulenze.
Perché non si costruisce, noi ci si starebbe, un “patto/progetto per la montagna”, che rivendichi le giuste attenzioni (o meno attenzione: troppi i divieti e nulli gli incentivi!) da parte della politica?

Marina Lussiana
Presidente A.T.A.
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2 commenti:

  1. Dice l'amico Orlandini, vicepresidente dei Boscaioli Pistoiesi: 'omanda 'hi ha i 'alli al 'ulo, non nelle mani!

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  2. E ha ben ragione!

    Marina

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