sabato 9 agosto 2008

Tolleranza, comprensione e anche un pò.... di pazienza!


Qui di seguito la "Lettera al Direttore" che ho inviato (e pubblicata) dopo una serie di articoli che vedevano cittadini contro agricoltori; ci vuole comprensione e tolleranza, ma..... da tutte le parti!


Signor Direttore, ha goduto di una certa fortuna la notizia (denuncia degli abitanti e replica degli agricoltori) delle “puzze” in Sant’Ambrogio a Sala di Giaveno. Il Suo giornale ha dato spazio al malcontento degli abitanti e – nel numero successivo – alla comprensibilmente piccata replica degli agricoltori che hanno, sversato i liquami organici nel terreno a loro affidato, a quanto ci pare aver capito, solo in affitto. Se è assolutamente legittimo che tutti pretendano di vivere al meglio, anche e soprattutto in campagna, senza fastidiosi attentati all’olfatto, è altrettanto vero, che sono gli agricoltori, prendendo in affitto terreni che abbandonati diventerebbero selve, a svolgere un servizio che è a beneficio di tutti, prima del territorio, poi di chi lo abita. Una funzione sociale di salvaguardia del paesaggio ed anche dell’ambiente. Forse è bene che tutti si rendano conto di quanto, certo non lucrando chissà quali profitti, ma ricavandoci solo erba per le proprie bestie, dell’importanza del lavoro agricolo nella difesa del territorio. Se non gli agricoltori chi in cambio di un po’ d’erba o fieno pulirebbe questi grandi spazi verdi? I terreni che non si possono concimare, è noto a tutti, non interessano più di tanto chi lavora la terra e deve sostenere spese non indifferenti in termini di mezzi lavoro (macchine e attrezzature), impreviste riparazioni, carburante e magari anche le ore del personale o dell’agricoltore occupato. I proprietari a quel punto, forse dovrebbero ricorrere ad un loro personale impegno per la pulizia (di solito più volte durante la stagione, anche tre), oppure appoggiarsi a ditte specializzate, ovviamente in quel caso….. facendosi carico delle eventuali spese di manodopera e forse anche di smaltimento. Agli agricoltori si può chiedere certamente di intervenire in momenti…. più freschi, l’attenzione e la comprensione deve essere da parte di tutti, come però anche…. la tolleranza. Questo quanto sentivo in animo, sperando che si attuino virtuosi rapporti di buon vicinato tra agricoltori e chi ha scelto di vivere, non agricoltore, in campagna. Scusandomi per lo spazio sottratto, saluto Lei e tutti i lettori.

Marina Lussiana
Presidente A.T.A.

3 commenti:

  1. ma certo, la gente è abituata alla sana aria di città...
    vogliono vivere in campagna, ma senza sentire l'odore del letame, il rumore del trattore che al mattino presto già svolge i suoi lavori!
    c'è però da dire che certe puzze sono eccessive, tipo quelle dei liquami dei maiali. niente a che vedere con la sana drugia della stalla di una volta!

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  2. Questa volta i maiali non c'entrano, è una stalla di vacche!

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  3. che dire !!secondo me chi si lamenta alla fine sono le stesse persone che non raccoglierebbero mai il bisognino del loro cane per i marcipiedi della città !!!

    amedeo

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