venerdì 5 settembre 2008
Agricoltori e apicoltori.... la faida di Bardonecchia!
Di seguito il comunicato stampa inviato e interamente pubblicato.... ovviamente senza le immagini!
Coazze li: 28/08/2008
Comunicato stampa -
Ancora una volta l’A.T.A. ha dovuto fare i conti con la strana ansia da sfratto degli allevatori dalle montagne che sembra aver contagiato tanti (troppi!) amministratori comunali delle nostre Valli. A Bardonecchia, l’ultimo fatto accaduto mercoledì scorso.
Il Sindaco di Bardonecchia, che sembra voler essere sempre più una città come le altre, in spregio alla geografia ed alla geologia, dimenticando che quelle montagne che d’inverno ospitano la neve, le piste ed i turisti, non devono essere lasciate all’incuria, ha emesso – richiamando una violazione delle norme di pascolo, con un avvertimento una manciata di giorni prima – un’ordinanza di demonticazione all’allevatore Sandro Leschiera. Questi, un giovane che non ha dimenticato la montagna e ha fatto dell’allevamento un mestiere, costruendo con la propria intraprendenza una concreta speranza di futuro per l’agricoltura, non avrebbe prestato la dovuta attenzione ad evitare lo sconfino delle mucche dai terreni dell’Associazione Agricola Rochemolles ad altre proprietà. Tra cui forse, anche quelle di un apicoltore, che già denunciava sui giornali locali, il fatto che le mucche siano acerrime nemiche delle api: mangerebbero i fiori e si dovrebbe portarle in montagna più tardi di quanto si è sempre – e con buon senso! – fatto.
“Per parte nostra – commenta la presidente A.T.A., Marina Lussiana – noi sottolineiamo che troppo spesso ci si dimentica, e non è purtroppo il primo caso, che le nostre montagne hanno bisogno della presenza dell’uomo-pastore e delle sue mandrie. Pensiamo a quali drammatici effetti produrrebbe il lasciare il tutto allo stato brado. Oppure pretendendo che siano le api o persone retribuite a sfalciare l’erba di centinaia e centinaia di ettari, ed impedire che la montagna degeneri in selva, con grave danno per l’assetto idrogeologico”.
“Chiederemo inoltre – continua Lussiana - che anche l’apicoltura sia “normata duramente” al pari degli altri allevamenti. E’ ora, infatti, che anche gli apicoltori compilino i modelli e informino con quindici giorni di anticipo i sindaci di dove verranno posizionate le arnie e quanto ci resteranno; che venga regolamentato il trasporto degli insetti al pari dei ruminanti; che siano stabiliti dei “carichi” limitati per ettaro di arnie; che vi siano date stabilite di arrivo e di permanenza delle arnie e che tutti gli “animali” siano custoditi dai loro proprietari all’interno dei terreni di loro diretta appartenenza o in affitto perché non è giusto che vi siano due pesi e due misure, in fin dei conti fino ad oggi le api hanno succhiato il polline anche su terreni altrui, dove però anche i costi, ricadono su “gobbe” altrui”.
Fortunatamente ci sono esempi in controtendenza: è il caso di Sauze d’Oulx, dove l’amministrazione comunale, convocando urgentemente la commissione pascoli, si è attivata subito per fornire uno spazio alternativo alla mandria del giovane allevatore.
“La montagna – conclude la presidente A.T.A. – non può essere vista come una mera risorsa d’immagine e promozione., è la presenza dell’uomo, con la sua fatica ed il suo lavoro, specie degli allevatori e dei pastori, che la mantiene pulita e fruibile. In troppi sembrano dimenticarlo: noi non smetteremo di denunciare politicamente chi lo fa”.
Ufficio Stampa
Associazione Tutela Agricoltori
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da tempo conosco la storia di bardonecchia e delle api...
RispondiEliminaquale rovina queste città di montagna costruite per un turismo che funziona sempre di meno e che vorrebbero far finta di vivere di attività come l'apicoltura, senza però capire che questa prospera grazie all'alpicoltura (perdonate il gioco di parole, ma è verità).
se la stagione non è delle più siccitose, il pascolamento permette persino una DOPPIA fioritura, perchè la ricrescita dei pascoli utilizzati per primi in primavera fiorirà poi quando altrove i fiori non ci saranno già più. osservare dal vivo per credere.
...quanta ignoranza c'è al mondo...
Quanta ignoranza .... e arroganza
RispondiEliminaMarina Lussiana
se le mucche hanno sconfinato è un discorso!! ma prevedere addirittura una demonticazione per questioni delle api mi sembra una cosa assurda!
RispondiEliminaqui c'è sotto qualcosa !!!
il sindaco non me la racconta giusta!!!
amedeo
Stiamo "lavorando al caso"....
RispondiEliminaNon posso ancora anticipare, ma andremo a fondo per capire il perchè di questi comportamenti!
Marina Lussiana
E' incredibile come i sindaci di montagna non capiscano un tubo... manca la sensibilità e una cultura di fondo che dovremmo riuscire ad inculcare nella testa della gente, perchè se a nessuno frega niente di una cosa per quella cosa nessuno fa niente.
RispondiEliminaIo ce la stò mettendo tutta. Se facessero pagare i danni delle alluvioni ai sindaci, agli ambintalisti e a chi manda via i "pochi", ormai che puliscono le montagne.... vedi come cambierebbero le cose!!!!
RispondiEliminaMarina
...la discussione sul caso continua anche sul mio blog...
RispondiEliminale mie api
RispondiEliminahttp://www.panoramio.com/user/1623567/tags/BEE
http://www.panoramio.com/photo/18401495