domenica 27 luglio 2008

Il ritorno del lupo..... poveri agricoltori!

Qui di seguito l'articolo inviato tempo fa su un problema che provoca disagi e perdite economiche alla categoria. Peccato siano praticamente "zero" gli Enti Pubblici che la pensano come noi.

Lupi o Agricoltori?

Il Parco Orsiera fin dal lontano 1980 ha sempre cercato la convivenza delle attività umane, nell’area protetta, valutandone con attenzione l’ecocompatibilità e di conseguenza negli ultimi anni anche la compatibilità tra le attività umane ed il grande predatore.
Pur consci delle difficoltà derivanti dal ritorno del lupo nelle nostre valli, quando i Grandi Ricercatori si affannavano sui fondi del progetto lupo, fondi usati quasi in esclusiva per importanti ricerche accademiche, l’amministrazione del Parco, nel suo piccolo, cercava invece di dare risposte concrete, legate al territorio e finalizzate, sì alla tutela del lupo, ma attente alle realtà allevatoriali locali.
Venivano organizzati Corsi di Formazione specifici per gli operatori del settore (Veterinari Biologi Agenti di Vigilanza, Guardie Ecologiche etc.)
Con serate itineranti nelle valli, veniva presentata la funzione del ritorno del lupo in ambito naturalistico, ma soprattutto veniva rivalutata la figura del pastore, figura determinante per la salvaguardia delle nostre montagne.
E proprio ai pastori venivano affidati gratuitamente i grandi cani bianchidai nomi altisonanti di Orsiera, Genepì, Geneiver, Villano che oltre alle montagne del massiccio dell’Orsiera hanno raggiunto i pascoli del Cuneese e del CusioOssola.
Cani che sono diventati aiuto inseparabile degli allevatori e dei loro greggi, dopo attenta formazione dei margari sulle strategie da mettere in atto per allevare ed imprintare correttamente i giganti bianchi.
Altresì si è provveduto ad informare i visitatori delle nostre montagne sul rispetto delle attività umane presenti ed operanti sul territorio, in difficoltà per la presenza del predatore, ma armonicamente inserite nel contesto naturale.
Certamente i cani non sono sufficienti ad evitare tutti i danni da predazione, per cui sono state ricercate le risorse per fornire un ulteriore sostegno economico alla predazione; sostegno che, e ce ne rendiamo conto, non copre gli sforzi gestionali e di adattamento genetico delle mandrie in Alpe, messi in atto dai nostri pastori, ma che va ad integrare il “minimo” riconosciuto dalla Regione Piemonte.
Tutto ciò è stato realizzato nella convinzione che l’ecosistema alpino che conosciamo ci è stato tramandato dai nostri nonni, perchè da loro vissuto e praticato con “vera” coscienza naturalistica nel rispetto dell’ambiente e del proprio gregge, e per cui forse all’epoca avranno faticato non poco, ad interrompere la “convivenza” col lupo.
Per questo non siamo così entusiasti e convinti che la presenza del predatore sia indice di salute per gli ecosistemi alpini… ma che piuttosto porti ad un graduale abbandono delle montagne da parte degli allevatori, stanchi di lottare, con le sempre più numerose specie “protette” a scapito dei “loro animali”.
Se perdiamo la presenza del pastore sulle nostre montagne abbiamo perso la battaglia della vita, dei prati fioriti, delle praterie alpine, del canto dei forcelli, della sicurezza geologica dei versanti.
Non è certamente un “randonneur” delle montagne che tutela le stesse, ma un gregge vivo e presente che permette al delicato ecosistema di rimanere tale.
Perciò riteniamo fondamentale far vivere la montagna di residenti veri: gli agricoltori.
Sono loro le vere sentinelle, e non avrebbero bisogno di risarcimenti per i danni subiti se fosse dato loro più potere decisionale, e vi fosse anche il riconoscimento delle loro indiscutibili capacità di tutela e salvaguardia del territorio, in quanto…. unici attendibili esperti del settore.

Gli Assessori del Parco Orsiera Rocciavrè

Claudio Berno
Marina Lussiana

3 commenti:

  1. Manca un substrato culturale nell'opinione pubblica che possa far muovere qualcosa verso la "tutela" (che brutta espressione) di chi vive in montagna. Come fare?
    Ai cantieri dimostrativi di Carcoforo c'è chi è andato dal Sindaco del paese a protestare per il taglio delle piante...

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  2. il mio commento a questo post è quasi superfluo...
    eppure, ogni volta che parlo di lupi nel mio blog, salta fuori qualcuno che commenta attaccandomi. certo, quelli che vogliono la montagna "selvaggia", e poi magari quando è veramente così (perchè abbandonata da tutti, pastori compresi), si perdono e chiamano aiuto con il telefonino, perchè i sentieri non sono più percorsi nemmeno durante la transumanza...
    per fortuna c'è qualcuno, anche agli "alti" livelli, che fa sentire la voce dei pastori

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  3. @ Marco e @ Marzia

    Avete entrambi ragione. Una volta scrissi in una lettera ai soci, che era stato adottato e praticato per tutti questi anni un motto: "Mantienili umili e ignoranti saranno obbedienti", infatti se si ignorano le cose e si è da soli non si può far niente, si è già persa la partita prima di cominciare a giocare. Noi cerchiamo di cambiare il motto in: "Istruiscili e uniscili saranno vincenti." Ci vuole tempo certo, ma le cose stanno cambiando e poi ora sanno che c'è qualcuno su cui possono davvero contare.

    P.S. anche @Corsaro

    Grazie a tutti per gli auguri al blog e.... metaforicamente dico: crepi il lupo!

    Marina

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